Quarto itinerario

La valle del belice

<-- torna alla Valle del Belice
English version English version click here


Cosa vedere nella Valle del Belice

Cave di Cusa
Cave di Cusa

Nel territorio comunale di Campobello di Mazara si trovano le Cave di Cusa, nelle quali venivano estratte le calcareniti utilizzate per costruire i grandi capitelli e le imponenti colonne dei templi selinuntini. A causa della conquista punica, che fu un evento traumatico, il lavoro nelle cave fu improvvisamente interrotto. Infatti i pezzi furono lasciati dove erano e neanche i Punici li utilizzarono, perché non sapevano che farsene, visto che non erano degli abili costruttori. Poco distante da Campobello c’è la località balneare di Tre Fontane, che nel periodo estivo si riempie di turisti per ammirare le tre fontane, per l’appunto, le cui acque sgorgano naturalmente e defluiscono verso il mare. Si affaccia nel Mediterraneo la Riserva della foce del Belice, area naturalistica protetta, accessibile e visitabile.

Selinunte
Selinunte

Proseguendo da Selinunte, ove notevole è il parco archeologico con resti e rovine di antichi templi, si raggiunge Castelvetrano, che presenta un centro storico ricco di palazzi e chiese, delle quali spicca la Chiesa della Trinità di Delia, che è tra i monumenti di maggior prestigio artistico della città selinuntina. Sempre rimanendo nel tema religioso, nel corso dell’anno ci sono diversi eventi come il corteo storico di Santa Rita, che sfila per le vie della città, la processione del Cristo Morto il Venerdì Santo e la Festa dell’Aurora nel giorno di Pasqua. Passando dal sacro al profano sta acquisendo una certa rinomanza a Castelvetrano l’Efebo Corto, una rassegna cinematografica riguardante i cortometraggi, prodotti da giovani autori.

Importanti località turistiche per l’arte e la villeggiatura non molto lontane da Castelvetrano sono Triscina e Marinella di Selinunte.

Satiro Danzante
Satiro Danzante

Da Castelvetrano ci spostiamo a Mazara del Vallo, bagnata dal fiume Mazaro, da cui prende il nome. La principale attività economica di Mazara del Vallo è la pesca. Infatti la città è uno dei più importanti e noti borghi marinari italiani con una flotta di pescherecci composta da circa 400 unità. Ma chi viene a Mazara può anche ammirare diverse chiese e monumenti, la cui arte è l’espressione di numerose testimonianze storiche che vanno dall’XI al XVIII secolo. Il museo più famoso è quello dove viene conservata l’opera più rappresentativa della città, “Il Satiro Danzante”, ritrovato nel 1998 da un peschereccio locale nelle acque del Canale di Sicilia. Patrono della città è San Vito, la cui statua troneggia in Piazza della Repubblica, che rappresenta il centro della città. Essa è circondata da diversi edifici tra cui il palazzo comunale, la curia e il seminario vescovile.

Durante l’epoca normanna venne istituita la Diocesi di Mazara, che è più antica di quella di Trapani.

Salemi
Salemi

A poca distanza da Mazara troviamo diverse località che rappresentano un forte richiamo turistico come l’area protetta di Capo Feto e la riserva naturale integrale del lago Preola e Gorghi Tondi. Quest’ultima è costituita da una serie di piccoli laghi che complessivamente rico prono un’area di 335 ettari.

Andando verso l’entroterra, ci dirigiamo verso la Valle del Belice, distrutta dal terremoto del 1968. Purtroppo la ricostruzione è stata negli anni molto lenta e disorganizzata ed ha interessato diversi centri del territorio. Uno di questi è Salemi, dove l’amministrazione comunale ha ideato l’iniziativa delle case cedute ad 1 euro, per permettere che diversi immobili dell’antico centro storico della città venissero affidati a persone con l’obbligo della ristrutturazione. Questa iniziativa si dirige nella direzione di non disperdere un importante patrimonio immobiliare che la città possiede. Diversi personaggi noti hanno sottoscritto questa iniziativa. Ma Salemi è nel complesso una città d’arte e di cultura grazie all’imponente castello nor man no, alla Matrice barocca e al complesso della Chiesa e del Collegio dei Gesuiti. Queste opere costituiscono, insieme all’antico quartiere ebraico della città, le principali attrattive. Per quello che riguarda gli eventi segnaliamo il 19 marzo la festa di San Giuseppe, patrono della città, in occasione della quale vengono allestiti degli altari votivi e preparati i famosi Pani di San Giuseppe, forme di pane lavorate artisticamente e preparate in casa da abili mani. Salemi è anche un itinerario dell’unità d’Italia, perché il 14 maggio 1860 Garibaldi assunse la dittatura in nome di Vittorio Emanuele II.

Castello Grifeo
Castello Grifeo

A pochi chilometri da Salemi c’è il comune di Vita, da cui si può partire per un’escursione naturalistica al bosco della Baronia.

Nella valle del fiume Belice è situata Salaparuta, la cui attività principale è rappresentata dall’agricoltura, grazie alla presenza di molti vigneti.

Partanna è un altro centro agricolo che negli ultimi anni ha sviluppato un’intensa attività turistica con l’apertura di diversi siti come il Castello Grifeo e il Parco Archeologico Stretto, inaugurato nell’agosto del 2010. Molto rinomata, inoltre, è la Festa d’Estate che ogni anno porta a Partanna diversi turisti attraverso notti bianche e concerti.

Anche Poggioreale è stata violentemente colpita dal terremoto, dopo il quale il paese fu ricostruito più a valle per motivi di sicurezza, mentre sono visibili ancora i ruderi, che testimoniano la vita prima del sisma.

Gibellina
Gibellina

La vicina Santa Ninfa offre ai turisti la possibilità di penetrare in un ambiente naturale con diversi boschi, tra i quali quello di Finestrelle, in cui si trova il Museo etnoantropologico.

Chiudiamo questo itinerario con la città di Gibellina che dopo il terremoto è stata completamente ricostruita anche con il contributo di numerosi artisti, le cui opere, che si trovano esposte lungo le vie della città e nel Museo d’arte contemporanea, hanno ridato vita ad una comunità duramente colpita dal sisma.

Gibellina è un museo a cielo aperto, che dà il benvenuto a chi viene in visita con la grande stella, che rappresenta un’opera in cui antico e moderno si uniscono armoniosamente. Da un lato la tradizione contadina del passato, dall’altro un itinerario culturale verso il futuro.