Notizia del 19/11/2018

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L'importanza strategica del Programma Pac Infanzia e Anziani


L'importanza strategica del Programma Pac Infanzia e Anziani

Riportiamo un intervento del Dott. Renato Briante, esperto in politiche del welfare sull'importanza strategica del Programma PAC Infanzia e Anziani.

L'importanza strategica del Programma PAC Infanzia e Anziani non autosufficienti risiede in alcuni degli ultimi dati, emersi in occasione del Comitato di Indirizzo e Sorveglianza (CIS) del 30 ottobre. Le risorse complessive del II Riparto, che comprendono le somme riprogrammate del I Riparto, ammontano a euro 458.848.968,08. I piani infanzia e anziani approvati e decretati, a oggi, assommano a euro 384.067.597,14. Alcuni piani attendono la valutazione del COSA entro questo mese. Restano ancora fuori risorse per 74.781.370,94 e tra queste, la cifra di 31 milioni di euro può considerarsi definitivamente non programmata. Pur con la dovuta approssimazione, possiamo considerare che, alla fine del programma, ovvero alla data del giugno 2019, restino da spendere almeno 40 milioni di euro. La domanda che ci dobbiamo fare non è come spendere la somma residua, ma come spenderla bene, in modo da assicurare continuità alla programmazione, in chiave ordinaria e quando il PAC non interverrà più, avendo avuto modo di determinare il livello essenziale dei servizi nei rispettivi Ambiti, all'interno del quadro complessivo dell'assistenza domiciliare per gli anziani non autosufficienti e dei servizi per l'infanzia. Questo significa risolvere alcune criticità, tra quelle che il programma ha permesso di fare emergere:
- la disorganizzazione diffusa degli Ambiti, spesso incapaci anche di richiedere assistenza tecnica;
- la carenza di liquidità, che rende complicata la gestione amministrativa delle anticipazioni;
la difficile comunicazione tra Ambiti e Regione, che allunga sensibilmente i tempi di risposta ai controlli e alle verifiche, ma anche quelli per ottenere riscontri alle situazioni critiche.
La richiesta di proroga potrebbe spostare i termini della programmazione di 6 o di 12 mesi. Ma se il fine di questa ulteriore proroga dovesse significare solo uno slittamento temporale, senza incidere sulla qualità e sulla sistematizzazione del proprio assetto territoriale, una redistribuzione aggiuntiva delle risorse residue servirebbe a poco. I piani di Ambito che ad oggi non hanno neanche avviato la programmazione del II Riparto, quella che, per intenderci, avrebbe dovuto chiudersi nel 2016, risultano nella misura del 10%, ma sappiamo che in realtà, molti piani sono stati avviati solo sulla carta. A oggi, in ogni caso, non esiste un Ambito virtuoso che abbia portato a termine l'impegno. Facciamo in modo che i piani PAC Infanzia e Anziani non autosufficienti possano essere re-introdotti all'interno di pianificazioni sistematiche di Ambito, dando vita, a livello regionale, a piani triennali strategici a favore delle persone con disabilità e delle politiche familiari per la prima infanzia, integrando in una stessa filiera i rispettivi riferimenti sui bisogni e sulle risorse, definendo procedure, responsabilità e indirizzi della spesa e della programmazione. Detto così, suona tutto molto complicato, ma abbiamo perso tanto di quel tempo per distruggere che non dobbiamo spaventarci di programmare qualche anno per costruire. E, in ogni caso, bisognerà pur cominciare da qualche parte .....