Località archeologiche in provincia di Trapani
Il quarto giorno può essere dedicato alla visita dell’entroterra siciliano in particolare la zona della Valle del Belice che sicuramente per le sue peculiarità affascinerà lo spettatore, quale amante dell’archeologica e della buona cucina. La Valle del Belice prende il suo nome dal fiume Belice, che nasce dall'unione di due rami, il Belìce destro e il Belìce sinistro. Sin dalla preistoria è stata frequentata e popolata, e oggi conserva le tracce di civilità Sicane, Elime, Fenicie e Greche, che possiamo riscontrare nella vistosa presenza di rovine e manufatti di ogni genere. Famosa è la Rocca di Entella da cui trae il nome la Riserva Naturale Integrale Grotta di Entella che si sviluppa all'interno della Rocca. Nel lontano 1968 la zona è stata devastata da un noto terremoto denominato “Terremoto del Belice”, ma nonostante ciò oggi la principale risorsa economica della Valle del Belìce è la produzione agro-alimentare e la coltivazione dell'olivo, tra l’altro l'olivo era una coltura primaria della Valle del Belìce anche nel 1600.
Istituita per la tutela e la valorizzazione di un’area di grande interesse è la riserva naturale Grotta di Santa Ninfa caratterizzata dalla presenza di rocce gessose di vario tipo, tra cui i selenitici, gli alabastrini e i detritici. Questa meravigliosa Grotta è attraversata dalle acque limpide del torrente Biviere, ed è costituita da numerosi cunicoli sagomati. Santa Ninfa, da cui prende il nome l’omonima Grotta è conosciuta anche per la gastronomia a base di carni, formaggi e ricotta.
Non può mancare la visita di Selinunte che nasce tra le due valli del Belice e del Modione. Rappresenta la colonia greca più occidentale della Sicilia, a diretto contatto con l'area occupata dai Cartaginesi e tutta la sua storia è condizionata da questa posizione di confine. Saccheggiata, distrutta e poi ripopolata dai profughi, fu ricostruita ma rimase disabitata già a partire dalla fine del I sec. a.C., a causa delle sue foci intasate che resero la zona malsana. Il colpo di grazia le fu però inferto da un violentissimo terremoto che, in epoca bizantina (VI-IX secolo), ridusse i suoi monumenti a un cumulo di rovine che oggi però le donano un’imponente bellezza.
La prima bellezza che sarà notata dal visitatore è senza dubbio il parco archeologico di Selinunte, che si divide in 5 aree quali l’Acropoli, la Collina Manuzza, la collina orientale, la Collina Gàggera e le Necropoli.
Poco distante da Selinunte si trovano poi le Cave di Cusa, che sorgono presso la caratteristica cittadina peschereccia di Mazara del Vallo. La loro caratteristica principale si deve alla massiccia presenza di calcarenite, nota roccia sedimentaria, utilizzata in particolar modo per le costruzioni di Selinunte. La serata potrà essere caratterizzata dall’intrattenimento offerto da Mazara del Vallo, con i suoi ottimi piatti a base di pesce.